mercoledì 21 gennaio 2009

Tivù Sat, la FreeSat italiana, pronta a spiccare il volo

Abbiamo deciso per adesso di non dare Premium Gallery a Sky". Il
vicepresidente Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, alla presentazione dei
palinsesti autunnali ha dunque rotto gli indugi dopo mesi di stallo. Joi,
Mya e Steel non voleranno, sul satellite. Perché rinunciare al rapporto
diretto con i nostri clienti? Si sono chiesti a Cologno. E perché accettare
lo "spezzatino" del nostro bouquet quando l'accordo sarebbe stato
"ininfluente" (sarà vero?) sul conto economico?


Ma per una trattativa che precipita, ce n'è un'altra davvero in rampa di
lancio per l'editore Mediaset: quella relativa alla "Tivù Sat". Il cda Rai,
quello di TiMedia e il comitato di presidenza Mediaset hanno dato il proprio
assenso al progetto. E lo scopo è quello di rilanciare sul satellite, in un
unico bouquet gratuito che si dovrebbe chiamare "Tivù Sat", tutto quello che
viene trasmesso sul digitale terrestre. Un progetto da testare già da
ottobre, quando la Sardegna diventerà la prima regione all digital del Bel
Paese. "Non nego - disse a Portofino Berlusconi junior dimostrando doti di
preveggenza - che a secondo dell'esito della trattativa con Sky si
decideranno le sorti anche di Tivù Sat". A buon intenditor.

Un progetto - quello delle tre sorelle terrestri - naturalmente aperto a
tutti gli operatori, che sottrarrebbe a Sky Italia (oltre ai programmi
criptati dei sette canali generalisti) una bella fetta di share e l'attuale
monopolio del "cielo", e che consentirebbe al segnale televisivo del nuovo
consorzio (tramite decoder naturalmente e forse con accesso condizionato
Irdeto) di coprire tra dtt e satellite il 100 per cento (o quasi) della
popolazione italiana. E quindi anche quel quattro-sei per cento che comunque
nel 2012 - data del fatidico switch off - non sarà raggiungibile con le
frequenze terrestri per questioni legate alle asperità del territorio. In
sostanza potrebbe accadere in Italia - sempre che le sorelle accettino di
rinunciare ai contratti in essere con Rupert Murdoch - quello che proprio in
queste settimane è accaduto in Inghilterra: il varo di FreeSat. Senza
contare - ecco un altro modello di business - che sul satellite lo spazio
per la pay per view è infinito.

Oltremanica l'idea FreeSat è frutto di una joint-venture tra Itv e Bbc,
punta a una copertura del 98 per centro della popolazione e offrirà un
bouquet di circa 80 canali, che entro l'anno potrebbero diventare 220: tutti
gratis e alcuni anche in hd. "Tivù Sat" farà dunque il verso al modello
inglese di Freeview (sul digitale terrestre) e di FreeSat (sul satellite).
Un modello che piace anche a Francia, Spagna e Germania.

A partire da giugno del 2009 Rai, Mediaset e TiMedia lanceranno Tivù Sat, una piattaforma satellitare gratuita alternativa a Sky. E i rumors ipotizzano che Mediaset sia pronta a togliere da Sky i propri canali generalisti (che raccolgono il 60 per cento dello share satellitare) inasprendo così la concorrenza nei confronti di Rupert Murdoch. Un'ipotesi sulla quale Fedele Confalonieri ancora non si sbottona.

E sulla questione il presidente Mediaset, presente a Roma alla Quarta conferenza nazionale sulla tv digitale terrestre, ha risposto così: "Good question", facendo intendere che la dipartita è prossima. ''Guerra a Sky? Guerra è una parola grossa: è concorrenza. E la concorrenza è il sale dell'economia''.

Sulla partecipazione di Maria De Filippi a Sanremo ha aggiunto: "Sanremo è una zona franca, il duty free shop della canzone". E su Fiorello che sta per sbarcare su Sky ha chiosato. "Buon per Fiore, lui è un campione. Ma la notizia non mi sembra ancora ufficiale".

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