sabato 10 ottobre 2009

PopCorn, la tv ha voglia di web

inema, musica e sport gratis

Giovane di età, ambiziosa per attitudine. E' PopCorn Tv, la prima televisione web italiana dedicata a gli internauti appassionati di cinema, sport e musica che, senza alcun abbonamento e particolare dotazione tecnica, potranno godersi l'offerta tematica di contenuti legali per il web. Senza vincoli di palinsesto,il prodotto ideato da Delta Pictures è un italianissimo tentativo di portare avanti la frontiera del linguaggio televisivo sul web.
TgCom ha intervistato Nicola Burgay, amministratore delegato di PopCorn Tv. Chi meglio di lui per illustrare il progetto?
PopCorn Tv: come nasce e che progetto è?
PopCorn fa parte di Delta, editori, distributori e coproduttori di prodotti per la tv, il cinema, l'home video. Popcorn è una televisione che di fatto si può fruire dalla rete Internet. E' un progetto che si articola su 3 canali e che giungerà nell'arco di breve tempo a coprire 1500 ore di prodotto. Acquisiti i diritti degli eventi, li offriamo al pubblico senza nessun obbligo di registrazione. Il nostro è un format basato su tre generi commerciali (cinema, sport, musica). Non c'è bisogno di decoder o di strumentazione altra, basta collegarsi a Internet col pc o collegare il pc alla tv.
Siete sul web; target giovane e cool, è corretto o è un concetto riduttivo?
Certamente abbiamo un target giovane ma col tempo cercheremo di allargare l'utenza e colpire un budget più elevato. Abbiamo già 500mila visitatori mensili e puntiamo a crescere anche con l'acquisizione di altri diritti di trasmissione, specialmente nel campo dello sport. Con il team dell'Angelico Biella, ad esempio, l'accordo è già fatto ma altri prestigiosi team del basket italiano potranno presto essere su PopCorn Tv.
Nicola Burgay
Puntate a portare via il pubblico a Sky? Si sa che solo Murdoch trasmette il basket in Italia.
Certo. Sky lo trasmette in diretta e paga 5, 6 milioni di euro per tutti i diritti, una cifra bassa. Ci differenziamo da loro perchè siamo on demand e siamo a portata del pubblico ovunque vi sia connessione, pur consapevoli che ormai i nuovi televisori hanno la connessione a Internet e anche la Playstation è su questa falsariga.
Cinema, sport, musica: manca l'informazione? Scelta strategica o mancanza di possibilità?
Non è una cosa che escludiamo a prescindere ma valutando anche il nostro budget è un discorso prematuro.
Stiamo procendendo step by step e in questo momento la nostra massa critica è già finalizzata allo sport, alla musica e al cinema.
L'offerta di cinema su PopCorn Tv è interessante e vasta ma scorrendo i titoli dei film emerge un approccio un pò selettivo, indie. Non avete paura di restringere involontariamente il pubblico, senza grandi titoli?
All'apparenza può sembrare uno svantaggio, certamente correggibile con un passaggio a budget più importanti. Ma è anche una scelta precisa quella di non delegare a blockbusters già in circolo da un anno in altre piattaforme il segmento cinema. A cosa ci servono film bruciati da altri player come il cinema, l'home video?! Meglio puntare su un'offerta diversa, capace di offrire ad esempio un film australiano come "My father" di Richard Roxburg con Eric Bana che è difficile trovare in giro ma che è un ottimo prodotto.
Fidelizzare il pubblico con scelte altre, quindi.
L'ambizione è trovare i grandi numeri ma anche saper diversificare. Non bisogna anche sottovalutare il fattore pirateria: noi siamo sul web e siamo legali, ma paradossalmente Internet è anche il nostro diretto competitor per il cinema, poichè la gente scarica i film.
Prossimi obiettivi?
Punteremo molto sulla musica, acquisendo i diritti per concerti live da trasmettere in differita. Dopo il Mipcom di Cannes abbiamo deciso anche di introdurre un "biography channel" che darà la possibilità di vedere biografie video che spaziano dalla vita dell'industriale a quella dello sportivo, un contenuto basato su un format americano.
Avete un approccio innovativo; ma come promuoverete PopCorn per raggiungere il pubblico generalista?
Con una campagna pubblicitaria più tradizionale che partirà tra qualche mese e sarà su più piattaforme; televisione, carta stampata, web. A gennaio avremo anche come testimonial Josè Altafini che crede tantissimo in questo progetto. I numeri ci sono ma anche in questo senso avanzeremo gradualmente.
Si parla molto di sinergia tra web, tv e brand commerciali: vale anche per voi?
Non adesso; la pubblicità è ampiamente coperta coi banner e i preroll. Nel nostro format abbiamo massimo 3 spot su un ora di prodotto, o uno se la trasmissione è inferiore ai sessanta minuti. Ci sembra una scelta vincente e non c'è motivo di cambiare.
Maria Rosaria Iovinella
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